Si tratta di una collezione di epigrafi contenute in un edificio che architettonicamente rispecchia la forma di un edificio romano con il l'impluvium per la raccolta dell'acqua piovana. Le prime epigrafi che incontriamo sono state scoperte a fine Ottocento nelle campagne di scavo di De Nino; troviamo cippi votivi che costeggiavano la strada per il tempio, Dove sopra erano incastonate le statuine di Ercole Curino; bassorilievi decorativi e coperchi di tombe a grotticella, più avanti epigrafi che citano Corfinium in varie scene di vita quotidiana, per esempio la ristrutturazione di un tempio oppure un bassorilievo che parla di Ludi gladiatori lasciando intendere che a Corfinio dovesse esserci anche un anfiteatro oltre che un teatro.
Più avanti troviamo epigrafi che raccontano di mestieri in particolare c'è l'epigrafe di un venditore di stelle ha dedicato una iscrizione a sua madre e che chiede al viandante di soffermarsi a leggere la sua storia prima di andare avanti.
La sua trascrizione la troviamo anche sulle mura del museo.
Poi troviamo lapidi di bambini, le riconosciamo perché più decorate rispetto a quelle degli adulti e Notiamo che in alcune ad esempio quella dedicata a Pelino e Justus il secondo nome è stato aggiunto successivamente rendendo al plurale tutti i termini che inizialmente erano singolari, questo perché la mortalità infantile era molto più frequente di oggi e questa in particolare testimonia il culto verso San Pelino, uno dei primi santi cristiani che già veniva veniva venerato in questi luoghi dove oggi sorge l'attuale cattedrale.
Troviamo ancora le lapidi di una stirpe che probabilmente ha dato i natali al poeta Ovidio, quindi si tratta probabilmente dei suoi Avi, sono coperchi di tombe a Fossa e testimoniano la presenza di questa famiglia In questi territori.
Ancora troviamo epigrafi in dialetto peligno, le più lunghe ritrovate o dopo quella conservata a Napoli di cui vediamo una fotografia sulla parete. Questo dialetto era molto simile al latino ma aveva delle particolarità, Ad esempio la contrazione tra la h e la e che possiamo vedere nel coperchio di Tomba che si trova verso il vetro Dove troviamo queste due lettere attaccate e nella parola herclit, infine iscrizioni dedicate a donne che rivestivano ruoli importanti come ad esempio maestre o altre figure che normalmente erano ad appannaggio di uomini, questo perché i Peligni che abitavano in questa zona, erano per lo più soldati e quindi spesso in viaggio per campagne di guerra ; la mancanza di uomini ha fatto sì che le donne rivestissero questi ruoli e si emancipassero prima rispetto ad altre popolazioni.