Il Comune di Corfinio

Corfinium nacque, come molti altri centri antichi, in una zona morfologicamente adatta ed ospitale, su un pianoro delimitato da due fiumi, l'Aterno e il Sagittario

Immagine principale

Descrizione

CENNI STORICI

Il primo nucleo insediativo, preceduto da frequentazioni sporadiche, si sviluppò intorno al V sec. a.C., su una altura fortificata già naturalmente e rafforzata da muri in grossi blocchi di pietra, ancora visibili in parte nel secolo scorso.
Lo sviluppo urbano successivo si concentrò soprattutto lungo le principali vie d'accesso alla città, coincidenti in parte con l'attuale S.S. n° 5 (l'antica Via Valeria) e con la strada provinciale per Pratola Peligna.
Nel 91 a. C., quando fu scelta come capitale dagli italici insorti nella Guerra Sociale contro Roma, Corfinium doveva già essere un centro fiorente, come attestano le epigrafi e i corredi tombali.
Gli storici raccontano che, proprio in virtù del suo "status" di capitale, la città fu particolarmente fortificata e monumentalizzata.
La Guerra Sociale durò circa due anni, durante i quali Corfinium fu centro di grande vitalità: qui venne anche coniata la moneta ufficiale degli insorti, in argento e recante immagini simboliche dell'impresa.
Sulla moneta era impressa la scritta "ITALIA", nome con il quale venne ribattezzata la città.
Nel I secolo d. C., dopo il passaggio di Cesare nel 49 a. C. e la definitiva "pax" con Roma, sembra iniziare un periodo di sviluppo urbanistico ed edilizio: un grande teatro venne costruito sull'estremità orientale dell'arx (segno anche delle decadute esigenze difensive); si sviluppò ulteriormente la zona sacra repubblicana con la costruzione di nuovi templi; i quartieri residenziali vennero ampliati o ristrutturati.
L'imperatore Claudio, alla metà circa del I secolo d. C. potenziò la viabilità della regione con la costruzione della Via Claudia Nova che, nel territorio di Corfinium, rettificò ed ampliò la più antica Via Valeria.
Nel II-III secolo d. C. tale fermento urbanistico non sembra affatto estinguersi: testimonianze epigrafiche e monumentali dimostrano come la città godesse di una fiorente economia.
Un grande complesso termale venne eretto da Sergius Cornelius Dolabella, console nel 113 d. C., e nello stesso periodo fu costruito un nuovo tempio per volere di Gneo Alfio Massimo, come si deduce da due epigrafi monumentali.
Anche gli scavi più recenti hanno individuato una consistente fase di ristrutturazione edilizia, soprattutto negli edifici pubblici (terme, taberne).
Mancano dati storici ed archeologici per gli ultimi secoli dell'impero, ma la ceramica e le monete reperite nel territorio, fortuitamente o in corso di scavo, testimoniano una continua ed assidua frequentazione sino a tutto il IV secolo d. C.

Guerra Sociale
Nel 91 a.C. iniziò la guerra dei popoli italici contro Roma per ottenere diritti politici fino ad allora negati.
Corfinium, già centro fiorente nel territorio peligno, fu scelta come capitale e quindi arricchita da un nuovo Foro, un grande edificio per le pubbliche assemblee e rifornita di provviste e denaro in vista della guerra.
Durante i due anni di guerra la città fu un centro assai vitale: qui si coniò la prima moneta degli insorti, con la legenda "ITALIA", nome con il quale Corfinium venne ribattezzata e che diverrà, molti secoli dopo, quello dell'intera nazione.
Dopo alterne vicende la guerra si concluse nell'89 a.C. a favore di Roma, che concesse comunque la cittadinanza alle province.
Corfinium divenne un "municipium"  retto da magistrati propri, i "quattuorviri", ricordati in varie epigrafi corfiniesi.

 

PUNTI CARATTERISTICI

Porta urbica
Ad arco ogivale, immette al borgo e doveva originariamente far parte di una cinta muraria. Pur avendo perduto il suo contesto e la funzione originaria, l'arco ha caratteristiche assai interessanti: sono visibili, tra i materiali costruttivi, pezzi più antichi riutilizzati, tra i quali un bassorilievo con delle mani congiunte. Al centro dell'arco è visibile un bel cartiglio, con un'iscrizione di difficile lettura.

Il borgo
Si può accedere al borgo direttamente dalla piazza principale del paese: ci apparirà una piccola città nella città, formata da stretti vicoli medievali ma anche da maestosi palazzi gentilizi. Il borgo racchiude tra le sue mura la parte più antica del paese. Proprio in questa zona, infatti, si può collocare la città pre-romana e, in seguito, l'arx, cioè la città fortificata utilizzata in età romana nei momenti di pericolo. Purtroppo non esistono resti visibili riferibili a quest' epoca arcaica. Attualmente, infatti, il borgo si presenta in forme medievali e rinascimentali. Intorno all'XI secolo venne qui fondato il paese fortificato di Pentima, nome che rimase fino al 1927.

Via San Martino
Una delle più antiche e suggestive vie del paese, è fortemente condizionata dal lato posteriore del teatro, seguendone perfettamente la curvatura. Il lato opposto si apre invece in una serie di tortuosi vicoli medievali. Lungo questa via possiamo riconoscere gli edifici che, nel corso dei secoli, sono stati costruiti sfruttando le murature del teatro antico. È possibile quindi, accanto ad una casa medievale, visitare la chiesa rinascimentale di San Martino e scoprire un austero palazzetto con curiose decorazioni.

Via Zambeccario
Di fronte al portale di Palazzo Zambeccario un palazzetto, ristrutturato di recente, conserva uno splendido portale, arricchito da un imponenete monogramma bernardiniano, e una finestra con stipiti in pietra intagliata. Sulla via, al cui imbocco è visibile una bella casa rinascimentale, si affacciano molti edifici, tra i quali palazzetti gentilizi e raffinate dimore private, spesso arricchite da particolari architettonici notevoli.Su entrambi i lati troviamo le viuzze strette e ripide ereditate dal periodo medievale, come la suggestiva Via del Cosolato. In questo suggestivo vicolo si conserva un bel portale del XVI secolo, con l'architrave lavorato e recante la data e un'iscrizione.Sempre lungo il vicolo, è visibile anche una finestra molto antica formata da stipiti in pietra di riutilizzo, finemente lavorati a motivi vegetali ed un'epigrafe.

Casa medievale
Situata in Via San Martino, questo edificio ricalca perfettamente la curvatura del lato posteriore del teatro. La muratura, assai deteriorata, mostra caratteristiche costruttive e stilistiche proprie di varie epoche. I numerosi pezzi di riutilizzo (tra i quali una testa di età tardo-antica) e un lacerto d'affresco del XIV secolo rendono l'edificio un piccolo "museo" permanente.

Palazzetto
In fondo a via San Martino un bel palazzetto mostra un'architettura particolare. L'impianto dell'edificio sembrerebbe risalire all'età medievale, ma i successivi interventi di ristrutturazione giungono fino la XVII secolo. Da notare l'emblematica scritta sul portale e lo stemma bernardiniano.

Palazzo Galli-Zugaro
Si presenta con belle cornici in pietra e portale con stemma nobiliare ed affaccia su Largo De Petris, dal nome della famiglia cui appartenne in precedenza. I conti De Petris, infatti, posero la loro residenza a Pentima nel XVII secolo e costruirono il loro palazzo sfruttando in parte il lato settentrionale della cinta muraria del borgo.

Palazzo Trippitelli
Già appartenuto alla famiglia Colella, l'edificio, recentemente ristrutturato, ospita le sale del Museo Civico Archeologico “Antonio De Nino”, dove sono esposti molti dei materiali rinvenuti negli scavi ottocenteschi e in quelli recenti.
È possibile visitare il Museo archeologico prenotandosi all’Associazione Cuore dei confini di Corfinio: Alessandro 338 1118944 – Tiziana 329 4840883 – info@cuoredeiconfini.org– www.cuoredeiconfini.org

Sant’Alessandro
L'edificio, iniziato dal vescovo Trasmondo già prima della Cattedrale, è dedicato a papa Alessandro, del quale accolse le spoglie, in seguito traslate. La datazione della chiesa è riconducibile alla fine dell'XI secolo, poco prima che venisse iniziata l'attigua chiesa di San Pelino. Molto particolare è il rapporto planimetrico tra la Cattedrale e l'Oratorio, che si innesca quasi perpendicolarmente sulla navata destra. L'aula rettangolare è divisa in quattro campate uguali tramite semicolonne sulle pareti. L'abside, molto appiattita nella curva posteriore, occupa le due campate centrali del lato sinistro. Le pareti sono adorne di affreschi del XIV secolo. Sul fondo una torre rettangolare fa parte integrante dell'edificio, sia all'interno che all'esterno. La torre, modificata e ribassata nel corso dei secoli, doveva avere soprattutto carattere difensivo, come dimostra anche l'utilizzo dei suoi piani superiori come appartamento d'emergenza per il vescovo. Al suo interno fu inglobato, in fase di costruzione, un sepolcro romano, il cui nucleo è ancora visibile nel vano aperto sotto la torre.

Monumenti sepolcrali  
Lungo le strade antiche, in parte coincidenti con quelle odierne, sono tuttora visibili resti di mausolei circolari o a torre, come i due grandiosi monumenti nei pressi della chiesa di San Pelino. Tali costruzioni, in voga nella piena età imperiale, erano rifinite con lastre di pietra o marmi pregiati, spesso con sculture decorative ed elementi architettonici. Tutto il materiale di rivestimento fu asportato, come le epigrafi funerarie, nel Medioevo, per sopperire alla carenza di materiale costruttivo.

Modalità di accesso:

Aperto al pubblico

Indirizzo

Contatti

  • Telefono: 0864728100
  • Email: comune@comunedicorfinio.it

Pagina aggiornata il 02/09/2024